CONTENUTI ARQUITECTURA VIVA 254
Sou Fujimoto Architects
Su due continenti. Sou Fujimoto è riuscito a ritrovare in Europa la stessa bellezza rurale e la stessa complessità urbana che tanto lo affascinano nella sua terra, e nel 2016 ha aperto una filiale del suo studio di Tokyo nella capitale francese.
Arquitectura Viva presenta alcuni dei suoi ultimi lavori dove natura e artificio, caso e rigore, si fondono indipendentemente da quale parte del mondo si trovino: la Casa della Musica Ungherese a Budapest (Ungheria), l’HSG Learning Center a San Gallo ( Svizzera), lo Shiroiya Hotel a Maebashi (Giappone), il Flowing Cloud Pavilion a Tonglu (Cina) e la Sky Mountain Coastal Station a Haikou (Cina).
Il dossier di questo numero presenta quattro scuole in diverse regioni del Sud del mondo: la Rajkumari Ratnavati Girls’ School di Jaisalmer (India) di Diana Kellogg Architects, la Jadgal Elementary School di Seyyed Bar (Iran) di DAAZ Office, la Wayair School di Ulyankulu ( Tanzania) di JEJU.studio, e il Bambú Kindergarten di Las Condes (Cile) di Gonzalo Mardones.
Nella sezione Arte/Cultura, Rowan Moore visita la mostra Ai Weiwei al Design Museum di Londra e Lluís Alexandre Casanovas spiega l’inclusione dell’architettura nella rinnovata collezione di pezzi del Museo Reina Sofía.
E le consuete sezioni Notizie e Libri sono integrate da un testo in cui Martin Wolf, giornalista del Financial Times, invoca un futuro che si rifà alla ricerca del bene comune.