CONTENUTI ARQUITECTURA VIVA 266
Lo studio con sede a Gand, ora presentato da Arquitectura Viva, ha cambiato nome ad ogni cambio di partner al timone. Nel capitolo avviato da Jan De Vylder ha mantenuto come associate Inge Vynck e Jo Taillieu, e ora le prime due continuano una pratica in cui non è mai facile dire dove inizia e dove finisce esattamente il ruolo dell’uno o dell’altro. Ma come dimostrano i cinque interventi su costruzioni esistenti, ciò che perdura è la comprensione del design dall’essenza stessa della professione, un profondo amore per i dettagli e la ricerca della bellezza nell’imperfezione.
Nel dossier del numero vengono presentati quattro edifici progettati da studi giapponesi che, con la loro logica semplice ma creativa, diventano quasi dei giochi: lo Zaishui Art Museum a Rizhao di Junya Ishigami+Associates; il Centro Culturale a Ishinomaki di Sou Fujimoto Architects; lo Yashima Mountaintop Park a Takamatu di SUO y Style-A; e la Culvert Guesthouse a Miyota di Nendo.
La sezione Arte/Cultura propone estratti dei discorsi tenuti da Ángela García de Paredes e Miguel Aguiló in occasione del loro rispettivo ingresso all’Accademia Reale di Belle Arti, entrambi toccanti la sensibilità condivisa dall’architettura e dall’ingegneria. E le consuete sezioni Notizie e Libri si completano con una cronaca dell’ultimo decennio, tessuta da Luis Fernández-Galiano in occasione del decennale del regno di Filippo VI.