Buchner Bründler
Andando oltre il banale rispetto del contesto, gli architetti svizzeri Daniel Buchner e Andreas Bründler si collocano in esso in tutta la sua complessità. I loro edifici possono apparire autonomi, ma tutti ricompongono frammenti del sito e forniscono una solida identità, a cui contribuisce il trattamento raffinato e suggestivo del calcestruzzo: forse l’unico leitmotiv evidente nella selezione di sei opere – due edifici pubblici, due complessi residenziali e due case – presentate da Arquitectura Viva.
Il dossier del numero include recenti iniziative pubbliche in quattro regioni spagnole per consolidare il patrimonio locale: il restauro di due cortili in ciottoli a Vic (Barcellona) di Elisenda Foradada, Mireia Noguera e Miquel Autet; il centro culturale Forges, installato dallo studio Arquitectura nell’ex municipio di Fonsagrada (Lugo); il restauro della cisterna romana La Calderona di Pablo Millán a Porcuna (Jaén); e la ristrutturazione del Palazzo Zarautz a Guetaria (Guipúzcoa), completata da vaumm.
In uno degli articoli della sezione Arte e Cultura, Luis Fernández-Galiano valuta due opere della specialista museale Annabelle Selldorf che hanno ricevuto un’accoglienza tiepida dalla critica: la ristrutturazione della Frick Collection di New York e la Sainsbury Wing della National Gallery di Londra. In omaggio a Léon Krier dopo la sua scomparsa, riproduciamo di seguito l’ultimo articolo che ci ha inviato: una revisione di un piano urbanistico di Le Corbusier secondo criteri tradizionali che potrebbe fungere da suo testamento intellettuale. Parallelamente, le notizie e le recensioni sono integrate da un commento a due film cinesi che illustrano le principali trasformazioni del gigante asiatico nel corso del XXI secolo.







