IQD 63

Aprile/Giugno 2021

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Esaurito

IQD 63 – Aprile/Giugno 2021

Nell’ottica che qualsiasi espressione culturale, elaborata in chiave critica e propositiva, stimoli un processo di comprensione e miglioramento, questo numero affronta il delicato tema del futuro delle notre città, da cui dipende il futuro dell’uomo e del pianeta.

Abbiamo accolto il contributo di architetti internazionali, ospitati nelle due precedenti edizioni di SPAM, il festival dell’Architettura di Roma, che esprimono le loro visioni di come debbano trasformarsi le interconnessioni tra politiche urbane e sociali alla base dello sviluppo dei poli urbani, delle aree metropolitane e delle zone rurali.

Visioni diverse, che parlano di creatività, condivisione, sostenibilità e molto altro ancora, la cui eterogeneità ci porta a riflettere su un fondamento che le integra e le accomuna, quello per cui la cittè del futuro non può che essere il frutto di un insieme d’interventi da contestualizzare e non di una teoria semplicistica da vendere al miglior acquirente.

Una città polimorfa, contaminata e tollerante verso le proprie imperfezioni.

La città di domani deve essere governata da regole flessibili, affinchè le sue stesse leggi – come si legge nel contributo dell’architetto Rudy Ricciotti – siano soggette a pressioni democratiche.

Il tema, tutt’altro che scontato, del bisogno di porre l’uomo e la natura con i loro reciproci bisogni al centro della scena progettuale, si sposta poi alla sezione Periferie alla Svolta, inaugurata nel 2021 e dedicata, in questo numero, al complesso delle Vele di Scampia, alla sua storia e al suo processo involutivo.

Ne emerge la visione, generale e universale, che quasi sempre il mancato coraggio di riqualificare corrisponda a un’occasione per reimmaginare importati risorse urbane e sociali nonchè a un inutile spreco di energia, materiali e storia.

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