Questo volume offre una presentazione sviluppata e analitica di oltre 45 progetti di architettura d’interni, privati o pubblici. Rivela l’evoluzione dell’approccio di Pierre Chareau all’interior design, dai suoi inizi come decoratore che integra i suoi mobili negli spazi esistenti, fino all’avvento di un approccio decisamente architettonico alla progettazione di interni. Prende vita e diventa essa stessa architettura.
Questo secondo volume ripercorre anche la sua partecipazione al CIAM, alla Società degli Architetti Moderni o al Rally degli Architetti, nonché la sua collaborazione con la rivista L’Architecture d’hui. Offre un’analisi critica dell’attività di Pierre Chareau, architetto, decifrando i 14 progetti ai quali lavorò, in Francia, dal 1923 al 1938, poi negli Stati Uniti, dal 1945 al 1950, dal capannone di Djemil Anik a quello di Robert Motherwell studio a East Hampton.
La monografia offre infine un’analisi approfondita della Glass House. Dipingendo un ritratto di Jean Dalsace e di sua moglie Annie, ci permette di comprendere il ruolo centrale degli sponsor in questo progetto. Ritorna al contesto architettonico e sociale dell’epoca, spiegando l’importanza della luce nella Glass House. Viene ricostruito il cantiere e le sue vicissitudini prima di descrivere i principi fondamentali che hanno governato la progettazione della casa, seguiti dall’analisi dei suoi volumi e degli spazi.