HUMANITARIAN ARCHITECTURE
Nel 1994, dopo aver visto le fotografie di dove erano costretti a vivere i rifugiati ruandesi, Shigeru Ban si è recato all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite a proporre idee migliori per i rifugi. Da allora, Ban è stato apprezzato dalla critica per i suoi approcci innovativi all’architettura ecocompatibile e per la sua devozione agli sforzi umanitari in seguito ad alcune delle catastrofi naturali più devastanti. Per il suo alloggio temporaneo ha impiegato tutto, dalle casse di plastica per la birra ai tubi di carta per creare spazi ampiamente flessibili. Selezionando materiali riciclati, poco costosi, locali, sostenibili e non convenzionali, Ban stimola economie devastate coinvolgendo risorse locali e manodopera. Queste opere derivano dalla sua empatia e hanno dato vita a rifugi e luoghi di raccolta in grado di offrire protezione e dignità alle comunità colpite in tutto il mondo. Questo volume è il primo a catalogare ed esaminare queste opere: un importante contributo al grande tema degli aiuti umanitari e delle soluzioni progettuali sostenibili.