Tradizionalmente L’Architetto Moderno è Visto Come L’Autore Cosciente Dell’Opera Architettonica, Come Arbitro Di Un Processo Di Disegno Guidato Dalla Sua Propria Volontà. Questa Immagine Dell’Architetto Come Unico Responsabile Di Un Edificio Non Calza Con La Possibilità Di Intervenire In Un Progetto Concepito Per Altri, Nello Stesso Modo In Cui Non Sarebbe Comprensibile Che Un Artista Modificasse La Propria Musica, La Propria Arte, Letteratura O Cimena.
Il Concetto Di Tabula Rasa Associato Al Movimento Moderno Sosteneva Che Gli Edifici Ereditati Dal Passato Dovessero Essere Sostituiti, Il Che Ha Supposto Che Opere Come La Maison De Verre Di Chareau, O L’Ampliamento Del Municipio Di Gothenburg Di Asplund Possano Considerarsi Isolate Eccezioni Di Interventi Contemporanei Nelle Strutture Esistenti.
La Difficile Relazione Che L’Architettura Moderna Ha Mantenuto Con Le Sue Origini, Ha Determinato L’Atteggiamento Che Gli Architetti Hanno Adottato Per La Maggior Parte Del Secolo Precedente, Lontano Dai Concetti Di Ristrutturazione Dei Monumenti Come Fatti Lontani Dagli Ideali Della Nuova Architettura. Ci 242; Fino Alle Ultime Decadi Del Ventesimo Secolo Quando Sorse In Europa Una Differente Sensibilità Verso L’Architettura Del Passato Come Probabile Reazione Alle Trasformazioni Irreversibili Che Hanno Subito Molte Città. Se In Altri Paesi Europei – Singolarmente In Italia Con Esempi Come Scarpa O Albini – Quella Sensibilità è Riconducibile Ai Decenni Successivi Alla Guerra Mondiale, In Spagna Avvenne Solo Negli Anni ’80 Quando Le Amministrazioni Pubbliche Iniziarono A Legiferare A Favore Della Conservazione Delle Strutture Urbane Esistenti – Residenziali, Culturali, Industriali – Il Che Ha Fatto Della Ristrutturazione Uno Degli Strumenti Di Maggiore Incidenza Nella Recente Trasformazione Delle Nostre Città.
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